Parte Safe Water 2018 – 2020: il progetto della Societa’ Italiana di Medicina Ambientale per un uso consapevole dell’acqua. Attività di ricerca scientifica, opera di sensibilizzazione e divulgazione nelle scuole primarie e presso la popolazione per ridurre lo spreco di risorse idriche e migliorarne la qualità. E ancora: l’istituzione di un “Water Day” che diventi occasione per un approfondimento scientifico – divulgativo sul tema acqua. Queste alcune delle azioni previste dal progetto triennale di SIMA, da sempre impegnata a tutelare la salute umana tramite la salvaguardia e la valorizzazione della natura e dell’ambiente.
Secondo quanto indicato da SIMA, in Italia disponiamo di circa 7.841 corpi idrici superficiali, 534 grandi invasi e oltre 8.000 piccoli invasi con un consumo che è cresciuto del 600% dal secolo scorso: condizione che mette a rischio gli approvvigionamenti al verificarsi di eventi siccitosi. Ma alle criticità legate agli aspetti quantitativi si associano anche quelle qualitative a seguito di minacce naturali e soprattutto antropiche dovute prioritariamente ai settori produttivi che occorre siano orientati sempre più verso percorsi di sostenibilità.
Allo scopo di promuovere presso l’opinione pubblica una maggiore consapevolezza per un uso consapevole delle risorse idriche e per lo sviluppo di nuove strategie e comportamenti virtuosi per la protezione e il recupero dell’acqua, la Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) ha presentato il progetto triennnale “Safe Water” (2018-2020), iniziato lo scorso 22 Marzo con la diffusione del Decalogo SIMA “Family Water”.
Nell’estate 2017 – la quarta più asciutta degli ultimi due secoli – le ondate di calore sono state più frequenti e più intense in 571 città europee, con un triste primato per Roma e con un incremento della siccità nell’Europa meridionale. Le analisi mostrano che 0,5 °C di temperatura media in più aumentano di quasi 2,5 volte la probabilità di eventi mortali con oltre 100 vittime per gli effetti diretti delle temperature, a prescindere da siccità, alluvioni e altri danni.
Le certezze relative ai cambiamenti climatici ed ambientali rendono imprescindibili scelte strategiche incardinate su solide basi scientifiche e opportuni indirizzi di adattamento, tra cui: promuovere la tutela della risorsa idrica; pianificare opportuni investimenti nelle reti idriche e nelle infrastrutture sia per operare un controllo delle perdite ma anche per evitare contaminazioni; favorire l’aggregazione strutturata di attività di sorveglianza; promuovere l’efficienza anche qualitativa dell’uso dell’acqua in tutti i settori (agricolo, industriale, potabile); promuovere nei Distretti politiche intersettoriali, regionali, nazionali e sub-nazionali; sostenere la modellazione e il monitoraggio di eventi pericolosi, dalla siccità sino alle fioriture di alghe e la produzione di tossine nell’ambiente acquatico, alla presenza di contaminazioni; valutare gli aspetti sanitari legati ad eventi estremi e riferiti al rilascio di patogeni, prevenendo gli effetti sulla qualità da inondazioni.
Nello specifico il Progetto prevede: attività di ricerca scientifica finalizzata anche alla redazione di nuove leggi a tutela dell’ “ambiente acqua” e della salute degli esseri viventi che la abitano e la consumano, uomo in primis; attività di sensibilizzazione, rivolta alle giovani leve delle scuole primarie italiane e alla popolazione più in generale, sulle buone pratiche da mettere in campo per ridurne lo spreco e verificarne/migliorane la qualità; istituzione di una giornata dedicata al tema acqua – “Water Day”- che diventi occasione per fare focus scientifico – divulgativo sul tema, coinvolgendo anche tutti gli stakeholders che vivono e operano a diverso titolo e ad ogni livello in ambito acqua, sia essa marino-costiera che interna di superficie, di sorgente o di falda.
Parlare di acqua è parlare di vita. La utilizziamo tutti i giorni per lavarci, per cucinare, per innaffiare le piante e soprattutto la beviamo per idratarci e per mantenere inalterate tutte le nostre funzioni vitali. L’acqua, infatti, oltre a essere il costituente del corpo in maggior quantità (siamo fatti al 70% di acqua e nei bambini la percentuale è ancora maggiore), è essenziale per l’organismo perché fa assimilare i nutrienti, mantiene in equilibrio temperatura e pressione, elimina scorie e tossine e agisce come lubrificante e ammortizzatore su articolazioni e tessuti. La nostra sopravvivenza è talmente connessa a questo prezioso elemento che i Centri per il controllo delle malattie e la loro prevenzione raccomandano di berne almeno otto bicchieri ogni giorno. Bere è importante, dunque, anzi indispensabile per mantenere sempre in perfetto equilibrio il “bilancio idrico” delle entrate e delle uscite. Anche perché il segnale della sete arriva in ritardo, quando si è già leggermente disidratati, ed è bene sapere che una seppur lieve perdita di liquidi si ripercuote a più livelli su tutto l’organismo. Per esempio, con una perdita pari all’1% del
peso risultano più difficoltose le performance fisiche e intellettuali e aumentando la carenza d’acqua fino al limite del 10%, la disidratazione comporta alterazioni del sistema nervoso centrale che possono mettere la persona in pericolo di vita.
Ma acqua è anche terapia. Il nostro Paese è tra i più ricchi al mondo di acque termali. Il termine SPA “Salus per Aquam”, coniato dai latini, sta ad indicare proprio questo: l’acqua è fonte di cura e di salute. La Medicina Termale così come la Talassoterapia utilizzano l’acqua per curare stati infiammatori cronici e patologie respiratorie, allo stesso modo nella terapia idropinica è l’acqua termale in bibita a portare benessere agli apparati epato-biliare, cardio-circolatorio, gastro-intestinale, urinario. Bere acqua minerale ad alto residuo fisso è anche il modo più semplice per apportare al nostro organismo i minerali utili alle nostre ossa e a rafforzare lo smalto dei nostri denti, con minerali quali il calcio, il magnesio, il fluoro.
Acqua però è oggi più che mai prima anche emergenza ambientale. Microplastiche e nanoplastiche stanno invadendo i nostri mari e sono entrate nella catena alimentare di pesci e mammiferi, uomo compreso. Inoltre, inquinanti emergenti (PHAS) e olii esausti anche di uso domestico (ogni litro di olio usato ad esempio per cucinare, versato nel rubinetto di cucina o nel wc inquina 1 milione di litri di acqua di falda) rappresentano un problema che deve essere affrontato seriamente a tutti i livelli per ridare all’ambiente e a tutti noi, animali compresi, che lo abitiamo, uno stato di salubrità che garantisca disponibilità idrica di qualità e mare pulito.
Acqua, infine, in Italia è economia. Voce importante del nostro PIL se pensiamo che acqua salubre e pulita significa anche turismo di qualità sulle nostre spiagge, nei nostri laghi e sui nostri fiumi oltre che acqua per irrigazione, per allevamento, per alimentazione.
Safe Water 2018 – 2020: il progetto della Societa’ Italiana di Medicina Ambientale per un uso consapevole dell’acqua
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