Nella nostra ricerca continua di nuovi talenti da segnalare abbiamo scoperto la fotografa Michela Dobrea.
Ci ha colpito subito la sua abilità nei vari generi, rivelando sorprendenti doti visive e techiche. Così abbiamo voluto approfondire la sua conoscenza e abbiamo deciso di intervistarla.
Michela Dobrea, nasce nel 1979, di origine rumena, e da circa 15 anni in Italia, dove conduce una vita fatta di solidi rapporti umani, rispetto e amore.
Ci rivela subito una citazione tratta dal web in cui si riconosce: “la luce… profonda e rilevatrice, a volte sensibile e discreta, in grado talvolta di mettere a nudo dei forti sentimenti o di sfiorare, leggere emozioni… e timide espressioni.”
Ti riconosci in questo?
Sono sempre alla ricerca della perfetta fotografia, tentando di individuare la luce in tutte le sue infinite espressioni, presentando un’interpretazione personale di qualcosa che si pone davanti all’obiettivo.
Mi piace la fotografia come ricordo, la fotografia come racconto, la fotografia di spontaneità di attimi incancellabili.
Michela inizia a raccontarci di sè, della sua profonda passione per la fotografia. Lo fa con una luce particolare negli occhi, la luce che probabilmente riesce a vedere nelle cose che fotografa.
Come ben sapete l’evoluzione significa coinvolgimento, lavoro, passione ed attenzione a tutto quello che è nuovo ed è per questo dopo anni di fotografia istintiva ed emozionale, nel 2010, mi rendo conto di avere bisogno di andare oltre le mie emozioni, quindi inizio a studiare. Frequento vari corsi di fotografia,successivamente anche on line e sul campo, e con l’acquisto della prima Reflex, la mia comunicazione fotografica ha una svolta innovativa, ed inizio una ricerca personale, cercando il modo migliore per rendere visibile agli altri in maniera più chiara ciò che io sentivo da parecchio tempo dentro di me. Vorrei portare alla luce l’essenza della mia passione, sarebbe questo l’intento. Attualmente sono impegnata in progetti di varia natura e mi piace pensare che la mia fotografia regala qualcosa a chi la osserva.
Cosa ha fatto scoccare la tua passione per la fotografia?
E stato il desiderio di mantenere vivi i ricordi di un periodo bellissimo della mia vita, quando ho imparato a riconoscermi e soprattutto ho iniziato a riconoscere in me questa grande passione per la fotografia, la mia prima macchina a pellicola, una Contax messami nelle mani da un amico attratto dalle espressioni dei volti umani, è stato il mio primo passo, e da quel momento che la mia vita subisce un cambiamento, anche se inconsapevolmente allora, ho iniziato un percorso ben definito, fatto di passione, emozioni , nuove scoperte, successivamente con la rivoluzione delle reflex, la mia evoluzione inizia un periodo di sviluppo a 360°, comincia un percorso di approfondimenti, di studio, inizia a prendere forma una voglia di mostrare la mia creatività, portandomi fino a questo punto dove sono oggi, per me sempre una partenza. Mi piace davvero pensare che la mia fotografia riesce a regalare un’emozione.
Il tuo mondo in bianco e nero…?
Questa è una domanda bellissima e rispondo proprio volentieri! Some feelings never go away (alcuni sentimenti non vanno mai via) ..identifico cosi questo mio mondo bellissimo. Adoro il bianco e nero, e ogni tanto mi piace fare full immersion e ti confesso che, anzi vado a periodi ed ogni volta che entro dentro mi sento molto a mio agio, anche se in realtà la mia vita è a colori, ma il bianco e nero cattura e trasmette in maniera più incisiva e potente,quello che i chiari e gli scuri, ombre e luci restituiscono all’occhio osservatore è una fantastica magia difficilmente superabile. Per me rimane sempre la più grande passione.
La tua vita a colori…?
Per me è la realtà, mi rappresenta, mi accompagna, mi ispira, reinventa e colora me stessa tutti i giorni volontariamente o no, la mia vita a colori è la mia quotidianità a colori.
Come pensi che la professione del fotografo si sia evoluta e quale nuovo ruolo deve giocare il fotografo di domani?
Credo che un buon fotografo deve avere una vasta cultura generale, cultura e tecnica sufficiente per permettergli di governare la tecnologia oramai a portata di mano ed in continua evoluzione, bisogna sempre aggiornarsi e portarsi a livello delle novità, ovviamente se lo si desidera. Negli ultimi anni, con l’arrivo della tecnologia digitale, è stato dato largo spazio all’espressione dei nuovi fotografi, categoria di cui faccio parte. Credo però che in certi casi presi dall’entusiasmo si tende a deconcentrasi, e come conseguenza di questa distrazione si rischia di mettere in ombra la necessità di comprendere i veri principi della fotografia in generale. Ecco, in certi casi, vedo la tendenza a trascurare. Personalmente non mi considero una fotografa, ma una narratrice e credo che il ruolo che deve giocare il fotografo di domani, e qui potrei essere accusata di un controsenso, ma secondo me e cosi.
Per essere un fotografo oggi, bisogna ritornare alle origini e cercare nel ieri.
Dal ritratto alla moda, dai bambini al matrimonio, abbiamo visto che riesci a spaziare molto bene. Cosa vorresti mettere a fuoco prossimamente?
Mi piace tutta la fotografia, tutti i generi, forse un po’ meno la fotografia sportiva. Adoro la ritrattistica ed è il ramo a cui ho dedicato più spazio, ma professionalmente i miei futuri progetti vanno molto verso la fotografia di matrimonio, quella di moda ed i bambini, dove mi piacerebbe raggiungere importanti traguardi.
Vivere la vita come narratore fotografico di matrimonio e come sposarsi ogni volta insieme a loro.. che bello vero? Sopratutto per me che sono donna, non posso lamentarmi, ogni volta vesto l’abito da sposa anch’io.
Mi piace scoprire belle persone, e non intendo necessariamente la bellezza fisica. Mi piace ritrarre occhi dove si legge l’amore, gentilezza, l’umorismo di cui alcuni hanno il dono, diversi tipi di bellezza umana che incontro in queste occasioni e che mi caricano di ottimismo.
Per fotografare i bambini divento una di loro,gioco, mi diverto, condivido momenti indimenticabili, questo è un altro gran vantaggio che un fotografo può sfruttare, al giorno d’oggi ritornare bambini non risulta sempre possibile, invece la fotografia te lo permette ed è fantastico! Ecco, questo è quello che vorrei che accadesse.
A proposito di matrimoni, i tuoi scatti sembrano le scene di un bel film. Come riesci ad ottenere questo risultato?
Intanto ringrazio per il complimento! Sul matrimonio ci sarebbero moltissime cose da dire per approfondire , ma voglio limitarmi a dire l’essenziale per me… cerco il racconto in generale, di una storia unica ed indimenticabile, cerco di restituire le emozioni del giorno più bello. Il pensiero di poter fermare l’attimo, catturare l’emozione attraverso i dettagli, la passione il divertimento, riuscire a catturare l’emozione che fa vivo quel momento nel tempo, questo provo a fare. Trovo necessario assecondare, creare, curare il dettaglio e non parto mai “organizzata” nel senso che non preparo scene virtuali da casa, ma affronto quello che trovo. Mi diverto a sposarmi anch’io..è emozionante!
Se dovessi indicare degli aggettivi che accomunano la maggior parte dei fotografi, quali useresti?
Appassionato, osservatore, curioso, intuitivo, originale, determinato,attento, spontaneo ,disponibile, gentile, sicuro di se, onesto. Potrebbero bastare. Questi sarebbero per me degli aggettivi giusti per un fotografo, non sempre a portata di tutti però.
Cosa non dovrebbe mai dire o fare un buon fotografo?
Non saprei rispondere a questa domanda, sono già di mio troppo incasinata! So bene quello che non dovrei fare o dire io, e credimi che ogni tanto sbaglio pure, quindi eviterei di esprimermi per gli altri.
Hai voglia di raccontarci un aneddoto divertente che ti è capitato durante il tuo lavoro?
Approfitto di questa domanda per specificare che per me non è ancora un lavoro a tutti gli effetti, ci sto lavorando sodo e a breve spero di riuscire nel mio intento, lo studio è diventata una delle mie priorità. Detto questo, ritorno all’aneddoto… ne ho uno molto banale, e forse neanche tanto divertente, ma voglio raccontarvelo lo stesso. E’ successo che mi trovavo in Sardegna in un contesto di spiaggia, sabbia, luci di tramonto e durante la preparazione per alcuni miei scatti mi è capitato il solito indietreggiamento con caduta libera, atterraggio sulla schiena, però volo con la mano destra alzata… c’era la preziosa macchina fotografica! Fortunatamente era solo sabbia, ma credetemi che in momenti come quelli annulli istintivamente e completamente la tua persona fisicamente parlando,è la tua priorità diventa solo la macchina fotografica .
Il servizio fotografico che ti ha dato maggiori soddisfazioni?
Non ho un servizio in particolare, però vedere il volto delle persone al momento della visione delle fotografie mi regala sempre dei momenti bellissimi. Vi voglio far partecipi ad un momento, anzi di una frase dedicatami da una mamma in riferimento ad un servizio che ho fatto a lei e sua figlia, frase che porterò sempre con me, perché è quello che rappresenta meglio ciò che voglio fare. “Grazie a te abbiamo dei bei ricordi, in questa vita effimera”. Frase indimenticabile! Non voglio sentire nient’altro. Queste sono le mie soddisfazioni più grandi!
Qual è la tua definizione personale di creatività?
Non saprei dare una definizione precisa, abbiamo tutti le nostre idee, grandi o piccole che siano, realizzabili oppure no, ma tutto dipende dal nostro estro, da quello che la nostra anima in un preciso momento ci trasmette, e da li la partenza. Adoro ogni partenza, ogni fine, il durante, ogni viaggio, attraverso la creatività mi piace rimanere in vita, cioè non voglio morire vivendo ancora, è importante per me!
Incontrare Michela Dobrea è stato un piacere. E’ proprio vero che il talento è una dote che appartiene agli umili. Come è successo con molti dei nuovi creativi intervistati dal nostro portale, speriamo che presto si aprano nuovi orizzonti per questa brava fotografa.
Vi invitiamo a conoscerla meglio, visitando il suo sito web.
Michela Dobrea, guardare la luce del mondo attraverso l’obiettivo.
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